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La dipendenza fisica e psicologica

Le sostanze psicoattive hanno potenti effetti di rinforzo “appetitivo”, che inducono facilmente il consumatore ad abusarne e/o a sviluppare la dipendenza.
Nasce proprio da qui il potere insidioso delle droghe e chi comincia a farne uso è sempre convinto di dominarne il consumo, ma basta poco perché la catena di comando si inverta.

Non esiste un numero di dosi al di sotto delle quali una droga non innesca dipendenza. Questa soglia cambia da individuo a individuo e da droga a droga (per esempio, l’eroina è in grado di causare dipendenza con pochissime assunzioni). Una volta innescata la dipendenza, tutte le droghe sono soggette a tolleranza, cioè l’organismo si adatta alla presenza della sostanza e occorrono sempre maggiori quantità per ottenere la stessa intensità di effetti. Talvolta si consumano droghe per ricercare il benessere psico-fisico, altre volte le si impiega per contrastare un malessere, altre ancora per migliorare le prestazioni, siano esse quelle mentali, quelle fisiche o sessuali.

In particolare esistono due tipi di dipendenza: una fisica e una psicologica.

La dipendenza fisica caratterizza la maggior parte delle sostanza d’abuso, con l’unica eccezione degli allucinogeni. Tale dipendenza dipende dallo sviluppo di uno stato di adattamento dell’organismo alle condizioni determinate dalla presenza di una specifica sostanza con conseguente produzione di sintomi di natura opposta rispetto ai suoi effetti immediati, quando si verifica la carenza di questa sostanza. Tale forma di dipendenza scompare dopo un periodo di interruzione dell’abuso della sostanza.

La dipendenza psichica sembra essere invece attribuibile a tutte le sostanza d’abuso. Tale dipendenza si basa sull’insorgenza di una forte motivazione all’assunzione periodica o continuativa della sostanza allo scopo di ottenerne gli effetti piacevoli o di sfuggire, grazie alla loro azione, le sensazioni di malessere che hanno spinto all’uso della sostanza stessa.
La dipendenza psichica è da riferirsi a condizionamenti che coinvolgono sia gli aspetti biologici che quelli a carattere psicosociale e in genere dura molto più a lungo di quella fisica.

Il rapporto patologico con la sostanza psicoattiva dipende dalla interazione di tre fattori: l’individuo, la sostanza, l’ambiente e purtroppo molte ricadute possono verificarsi anche anni dopo una disintossicazione e sono dovute alla persistenza della dipendenza psichica.
Ma la cosa importante da tenere sempre in considerazione è che tutte le droghe possono causare seri danni alla salute: compromettono le capacità mentali e danneggiano organi vitali come il cervello e il cuore fino a portare in alcuni casi alla morte.

Per queste ragioni, se si è sulla strada della dipendenza, non è mai troppo tardi per rivolgersi a una struttura sanitaria e avviare un percorso di cura terapeutico.

Lo sapevi che:

  • Sapete quante nuove droghe compaiono ogni anno? Ne compaiono di nuove 100-120 all’anno, sono già in totale oltre 700.

  • Come si fa a tener testa a una simile invasione, e così differenziata, di droghe? Molte di queste sostanze, sintetiche e non, è ignota alle autorità, dunque non proibita (perfino i cani non le fiutano) e, cosa più grave, sconosciuta anche per i medici che devono curare chi ne è rimasto segnato.

Dubbi e domande:

Carmine, 28 anni
Faccio uso di cannabis praticamente da quando avevo 13-14 anni…
Martina, 15 anni
Ho fumato cannabis. Mi sembra di essere fuori dal mondo…


Nel film “Limitless” un giovane scrittore newyorkese in piena crisi professionale e personale, la sua vita cambia improvvisamente quando un amico gli fa provare l’NZT-48…